sabato 12 dicembre 2015

Buh! Chi non muore si rivede

Ormai è davvero moltissimo tempo che ho messo di scrivere. L'ho fatto per diversi motivi: gli impegni, i problemi personali... ma quello che ultimamente mi sta davvero bloccando è la sensazione di non aver più nulla da dire. 
Non so di cosa parlare, mi sembra che non ci sia niente di sufficientemente importante da meritare un post.

Malgrado questo però questo blog mi manca molto, mi sembra di fare un torto a me stessa lasciandolo incompiuto. 

Ma cosa pubblicare se nulla merita di essere scritto?

Ho deciso che pubblicherò semplicemente piccole cose della mia vita. Cose che faccio, che vedo, che penso. In fondo fin dall'inizio ho dichiarato che questo sarebbe stato un blog di tuttologia spicciola ed ora è questo che mi salva. Non gli ho mai dato un vero tema, non gli ho mai attribuito un'importanza intellettuale che non ha.

Mi spiace se farò un torto ai miei pochi lettori, purtroppo però ora sono in grado di fare solo questo. Mi scuso anche per le promesse che non ho mantenuto, non è stata cattiveria ma incapacità. Spero mi farò perdonare, col tempo.

Adesso vi lascio, chiudo le comunicazioni in diretta dal mio divano in compagnia della mia bestiaccia, che presto vi mostrerò. 
PS: la mia mao mao è impegnata in una pericolosa caccia alla cimice che purtroppo coinvolge le mie tende!

Per oggi vi lascio un paio di foto:

Carbonara con porri e funghi... si cena!

Il mio primo albero di Natale fatto interamente da sola

venerdì 31 gennaio 2014

Pasta al forno con i porri

La pasta al forno per me è un cibo d'affezione, me la preparava mia nonna quando andavamo a trovarla la domenica e per me era strepitosa. 
Da un po' di tempo, forse per il periodo un po' incasinato, cresceva in me la voglia di un bel piatto di pasta al forno; così, dato che avevo in casa ben 5 porri, ho deciso di  sperimentare una pasta al forno un po' "alleggerita" (quella di mia nonna era ovviamente al ragù, con besciamella standard e tutto) che mi desse comunque soddisfazione. C'è da dire che il porro è una gran verdura: un ortaggio tipicamente invernale, gustoso ma più delicato della cipolla, che ben si presta ad essere protagonista.
Dato che quest'anno il periodo festivo mi ha regalato un kg e mezzo in più (sigh) ho anche alleggerito un po' la besciamella, non è completamente light, ma è comunque più leggera di quella tradizionale.

PASTA AL FORNO CON I PORRI

Ingredienti (x5/6 persone):
- 5 porri
- 500 gr di pasta del formato che preferite (io avevo comprato apposta dei maxi gobbi)
- 5 cucchiai d'olio
- 4 cucchiai di farina
- 1/2 litro di latte di soia e riso
- 1/2 litro di brodo vegetale
- pepe qb
- sale qb
- noce moscata qb
- parmigiano/pan grattato e lievito alimentare in scaglie/veg-parmigiano per spolverare

Procedimento:
Pulire e affettare i porri, quindi metterli a stufare in una pentola con acqua, un cucchiaio d'olio, pepe e noce moscata (il sale è meglio aggiungerlo a fine cottura, quando sarà più facile assaggiare e valutare quanto aggiungerne). A questo punto, per risparmiare tempo, potete mettere su l'acqua per la pasta, che andrà scolata molto al dente.

Preparare il mezzo litro di brodo vegetale e mescolarlo con quello di latte, quindi mettere a tostare in una pentola 4 cucchiai di farina con 4 cucchiai d'olio. Quando il composto di olio e farina risulterà ben amalgamato cominciare ad aggiungere molto lentamente il misto di latte e brodo, sbattendo con una frusta per evitare i grumi. Una volta finito di aggiungere latte e brodo il composto risulterà molto liquido, sarà quindi necessario farlo bollire per almeno un quarto d'ora mescolando, per farlo addensare (ATTENZIONE: la besciamella dovrà essere comunque liquida perché si rassoderà ulteriormente durante la cottura in forno), durante la cottura potrete aggiungere a piacere noce moscata o altri aromi.
Quando la besciamella sarà pronta mescolatela ai porri, tirate indietro una parte (piccola) di condimento e condite la pasta con quello rimasto nella pentola. A questo punto sarà sufficiente disporre la pasta condita in una teglia, metterci sopra il condimento precedentemente tenuto da parte, spolverare con quello che preferite e mettere il tutto in forno a 200° per 30 minuti, accedendo il grill verso la fine della cottura (5 minuti prima è sufficiente).

Scaloppine di seitan ai funghi

Oggi ho bisogno di distrarmi: fra gli esami, il rischio di straripamento del fiume accanto a casa mia (prima il terremoto, ora questo... prossimamente speriamo in un meteorite) la marea di cose di fare e tutto... ho voglia di staccare.
Un po' per il fatto che stiamo ristrutturando la casa di mia nonna in cui abitavo prima (e quindi abbiamo un sacco di lavoro da fare ed io sono molto meno autonoma), un po' per il fatto che l'università fa sentire la sua presenza, un po' perché dalla fine di questa estate sperimento lo stato di singletudine questo blog ha subito uno stato di semi-abbandono. Ma non me ne sono mai dimenticata del tutto, quindi... qualcosa da postare ce l'ho!

Questa ricetta è di una semplicità imbarazzante, ma il risultato mi piace davvero molto, la consiglio vivamente: in casa mia l'hanno apprezzata tutti!

SCALOPPINE DI SEITAN AI FUNGHI

Ingredienti (x4 persone):
- 250 gr (circa) di seitan con aromi classici --> (non l'ho pesato, ma il panetto era il risultato di mezzo kg di farina manitoba e solitamente il peso finale è circa la metà di quello iniziale)
- 500 gr di funghi pleorotus
- 8 funghi neri asiatici secchi
- 1/2 cipolla fresca o se avete fretta un generoso cucchiaio di quella essiccata
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 3 cucchiai d'olio
- farina qb 
- sale qb

Procedimento:
Per prima cosa immergete in acqua i funghi neri, da secchi sembrano minuscoli, ma dopo una mezzora in acqua avranno aumentato esponenzialmente il loro volume. Mentre loro si reidratano affettate la cipolla e fatela appassire con acqua e un cucchiaio e mezzo d'olio in una padella capiente, poi pulite i pleorotus. Una volta che la cipolla sarà appassita tagliate a striscioline i funghi neri (io ho usato proprio le forbici da cucina) e aggiungeteli in padella seguiti dai pleorotus (io li ho lasciati a pezzi grandi, ma se lo preferite potete ridurli in pezzi più piccoli). Mentre i funghi cuociono fate delle fette di seitan spesse circa 1 cm, mischiate qualche cucchiaio di farina con un pizzico di sale e infarinatele. Fate scaldare in un'altra padella (molto antiaderente) un cucchiaio e mezzo d'olio e rosolateci le fettine di seitan. Dopo averle girate, quando saranno già dorate da entrambe le parti, aggiungete il mezzo bicchiere di vino bianco e fate tirare. Quando il vino si sarà asciugato e i funghi saranno quasi completamente cotti trasferite le scaloppine di seitan nella padella dei funghi, aggiustate di sale, mettete un coperchio e terminate la cottura (dovrebbero bastare pochi minuti).





venerdì 22 novembre 2013

Marmellata con agar agar

Ultimamente sono presa da mille cose ed effettivamente il tempo per sperimentare è poco... e così sono calate anche le ricette sul blog. Questa ricetta però è una sperimentazione estiva, che mi ha lasciato soddisfatta e che ho quindi deciso di riprodurre quando i miei zii mi hanno regalato una cassetta di uva fragola della loro vigna già bella matura.

Cos'è l'agar agar?
E' un polisaccaride (composto chimico organico appartenente alla famiglia dei glucidi, più noti come carboidrati, che si trova generalmente nelle piante) usato come gelificante naturale e vegetale, viene ricavato da alcune alghe rosse appartenenti a diversi generi. Viene utilizzata in cucina per molte preparazioni che richiedono una consistenza gelatinosa e solida (caramelle, budini, aspic.. ma in quantità maggiori anche per i non-formaggi vegan) ed essendo assorbita solo in minima parte dall'organismo non ha praticamente apporto calorico. Necessita di tempi di cottura brevi (ma necessari per attivare il suo potere gelificante) e si solidifica a temperatura ambiente.
Una delle sue caratteristiche è la reversibilità del processo: il vostro budino risulta troppo liquido? Nessun problema, rimettetelo a cuocere (tornerà liquido) e fatelo bollire più a lungo (o se necessario aggiungete agar agar). 
Come alimento è ricca di iodio ed oligoelementi, pare inoltre abbia leggere proprietà lassative.

Dove si compra?
Prima di tutto è bene sapere che si può trovare sotto diverse forme, ma personalmente consiglio la polvere, che è più concentrata e facile da usare. Si trova facilmente nei negozi biologici, erboristici, etnici e nelle farmacie che hanno un reparto alimentare. L'unica differenza è il prezzo.

Perchè fare una marmellata usando l'agar agar?
Per quanto mi riguarda i vantaggi sono sostanzialmente due: 
1) i tempi di preparazione sono minori, una volta cotta la frutta l'agar agar dovrà bollire per 10-15 minuti (a seconda della consistenza del composto nella pentola e di quella a cui volete arrivare); questo non solo la rende più veloce, ma a mio parere lascia un gusto molto "fresco" (non trovo un aggettivo migliore) alla frutta.
2) è possibile utilizzare pochissimo zucchero o non utilizzarlo proprio; l'agar agar gelifica e addensa indipendentemente dalla presenza di zucchero, quindi sarà sufficiente aggiustare eventualmente l'acidità della frutta, ottenendo così una marmellata meno calorica (e più sana).

E finalmente... la ricetta!

MARMELLATA DI UVA FRAGOLA CON AGAR AGAR

Ingredienti (per un vasetto standard):
- 1,5 kg di uva fragola (visto che gli acini sono piccoli c'è molto scarto, perchè ognuno contiene semi e buccia, in generale bisogna cercare di avere circa 1kg abbondante di frutta "pulita")
- 2 gr di agar agar (un cucchiaino pieno circa)
- zucchero o altro tipo di dolcificante a piacere 

Procedimento:
Per prima cosa sgranare l'uva e lavarla per bene, quindi metterla in una pentola e cuocerla, finchè gli acini non si saranno completamente disfatti, mescolando di tanto in tanto. A questo punto spegnere il fuoco e filtrare il composto con un colino, cercando di ottenere quanta più polpa possibile ed eliminando la buccia e i semi. 
Una volta terminato questo passaggio assaggiare e valutare l'eventuale aggiunta di dolcificante, se se ne aggiunge lasciar cuocere qualche minuto per farlo amalgamare e riassaggiare. Dopo aver raggiunto il giusto grado di dolcezza far sciogliere l'agar agar in un po' di acqua fredda e aggiungerla al composto nella pentola; a questo punto sarà sufficiente portare a bollore e cuocere per 10-15 minuti (attenzione: non ci sarà un cambio di consistenza finchè il composto è caldo!).
Prendere un vasetto pulito e asciutto, versarci dentro la marmellata, chiuderlo, aspettare un quarto d'ora poi capovolgerlo e farlo raffreddare così, per creare il vuoto. 


Questa invece è la marmellata di prugne di quest'estate:

No, il colore non è causato dalla foto... è davvero risultata così!

giovedì 21 novembre 2013

Masterpiece, recensione della prima puntata



Qualcuno ha visto la prima puntata di Masterpiece? No?
Avete presente quel programma a cui fanno una gran pubblicità da mesi? Ecco, quello.
Ad un certo punto nello spot si sente "il primo talent letterario al mondo" e io da mesi rispondo "e sarà un buco nell'acqua". Se sarà un buco nell'acqua in realtà non lo so, ma di certo so che a me la prima puntata non è piaciuta.

Il problema grosso è che voleva risultare innovativo rispetto a Masterchef, ma ha mantenuto le cose sbagliate ed eliminato quelle giuste. In più a mio parere non sono riusciti a trovare una formula che dia giustizia alla produzione degli autori emergenti, il che è un dettaglio non da poco visto che si tratta del "primo talent letterario al mondo". Essendo poi una cosa "così culturale" il primo handicap ad emergere sono le citazioni di nomi e stili che non vengono seguite da alcuna spiegazione. Abbiamo capito che voi giurati (e i vostri autori) trasudate cultura letteraria, ma se io non capisco cosa dite non rimango affascinata, ma annoiata e irritata. Esistono campi diversi in cui la cultura può svilupparsi, se volete rendere partecipe tutto il pubblico allora, quando fate un nome meno conosciuto di Dante Alighieri, dovete trovare il modo di far capire a TUTTI gli spettatori, qualsiasi tipo di conoscenza essi abbiano, di che cosa state parlando. Già non leggo il libro che state commentando, se poi non capisco neanche a cosa lo state paragonando...

Masterchef, differenze e somiglianze:

- Hanno mantenuto la selezione "tu sei dentro, tu no.. e disperati pure tanto quello che hai scritto farebbe schifo anche alle foglie secche della mia piantina di salvia". Ora, io trovavo questa parte pallosa anche a Masterchef, visto che non è di grande utilità nel corso del gioco e l'ho sempre avvertita come decisamente troppo lunga. Qui però c'è un'aggravante: le persone vengono selezionate in base ad opere che lo spettatore non riesce completamente a decifrare. Certo, è vero che anche il piatto che non assaggio non l'ho "decifrato" completamente, ma almeno lo vedo, mi vengono spiegati ingredienti e preparazione, mi faccio un'idea di base di come questo piatto risulterebbe al mio palato. A Masterpiece non sono riusciti a trovare il modo (semplicemente perchè non c'è!) di far arrivare lo scritto allo spettatore, in questo modo lo spettatore non riesce mai a farsi la sua idea e si sente costantemente tagliato fuori da qualcosa che non può capire.

- I tre giudici irrimediabilmente stronzi sono un altro punto in comune. Le solite scenate, i soliti commenti fintamente indignati tanto per fare scena. Già a Masterchef queste scene erano diventate davvero fastidiose, perchè portarsele dietro? Volete fare qualcosa di nuovo? Allora lasciate perdere queste scemenze e concentratevi sul format del programma, che ne avrebbe tanto bisogno.

- Il Coach, la grande innovazione. Ho solo una domanda: a cosa serve? Una reale utilità io non l'ho davvero vista.

- Per distinguersi da Masterchef invece di fare una squadra che cresce e si misura con le prove durante un lungo arco di tempo loro scelgono ogni puntata 6 concorrenti e, durante la puntata, ne eliminano 5 (con motivi e prove discutibili). In tutto questo c'è però un problema: non c'è possibilità di crescita. Non esistono prove che non eliminino almeno un concorrente, non esistono esercitazioni, nulla. Allora fate un concorso, leggete i libri per conto vostro e fate 10 minuti di puntata in cui annunciate il vincitore, perchè tenerla così lunga se tanto questi concorrenti non hanno la possibilità di imparare?
C'è da dire che non vengono nemmeno dati reali consigli, il che è perfettamente in linea con la volontà di non far crescere letterariamente gli autori che gareggiano.

- Sulle esperienze di prova all'esterno non mi pronuncio nemmeno, mi spiace ma le ho trovate pietose. Così come pietosa ho trovato la sfida successiva.

Concludo con un breve cenno sui protagonisti del programma: gli aspiranti scrittori. Quello che ho potuto capire dello stile di scrittura dei concorrenti non mi è piaciuto, sarò sincera, ma questo non determina il fatto che il programma sia buono o no (senza contare che quello che non piace a me potrebbe piacere a tutto il resto del mondo). Ci sono state delle uscite infelici a mio parere, ma non mi dilungherò oltre su questo argomento: sono dilettanti e come tali non sono perfetti, la colpa è di chi non gli dà la possibilità di migliorarsi, non è certo loro.
L'unica cosa che consiglio è di ingaggiare lettori professionisti per i brani, non avendo lo scritto sotto se l'autore non ha una lettura perfetta (ed è difficile che ce l'abbia non essendo quella la sua aspirazione) si fa davvero fatica a seguire.

Voto? 
4,5

Lo riguarderò?
Forse, ma in qualità di buona samaritana per dargli una possibilità in più, non certo per puro piacere personale.

mercoledì 13 novembre 2013

Riciclare vecchi jeans: collana fiorellosa!

Sono un po' in ritardo... appena qualche mese...
Da alcuni mesi (causa ristrutturazione) mi trovo a casa dei miei e così ho cercato di rendere il piccolo armadio (non sono io che mi lamento, è DAVVERO piccolo) un po' più funzionale. In pratica ho rimosso i vestiti che non userò mai più in modo da fare un po' di spazio a quelli che uso.

Così, fra maglioncini di quando avevo 10 anni e cose non mie finite lì chissà come ho trovato 7 paia di jeans irreparabilmente rotti che tenevo perchè "non si sa mai". Dalle mie parti in gergo verrei definita una "nidarola", ovvero una che prima di buttar via le cose ci pensa a lungo e fa dei "nidi" (agglomerati di cose vecchie accuratamente nascosti) seguendo la subdola logica del "metti lì che prima o poi...".

Nota: intanto ho visto che quest'anno è tornato di moda un capo che io avevo comprato 6 anni fa... e l'ho visto in vendita al doppio di quanto l'ho pagato io! A volte a tener lì la roba si fan certi affari... e poi come dice saggiamente mia nonna "se non è rotto tienilo, dopo una ventina d'anni torna di moda".

Dato che mi dispiaceva molto buttare via dei jeans in cui c'era ancora una buona parte di tessuto sano ho cercato in internet delle idee per riciclarli... e ne ho trovate di stupende! Ora, probabilmente prima di terminare il riciclo di tutti quei jeans (senza contare quelli che romperò da adesso in poi) avrò 80 anni, ma intanto ho cominciato!

Questa è la mia prima opera: una maxi collana di fiorelloni di jeans!




L'idea non è mia, quindi per prima cosa cito la mia fonte: http://iltempodiely.blogspot.it/2013/04/da-un-paio-di-jeans-la-maxi-collana.html

Io ho seguito in buona parte questo tutorial, con alcune minime differenze. Intanto ho preferito cucire  tutto, senza usare colla a caldo nè pannolenci, poi c'è qualche piccola differenza nell'assemblamento finale ma insomma, ognuno la fa poi secondo i propri gusti. Questi fiori sono bellissimi (e lunghissimi se li cucite tutti a mano, ve l'assicuro) e secondo me starebbero benissimo anche su bomboniere e simili.

Io non ho le foto passo passo della realizzazione, ma vi "delizierò" con l'unica cosa in mio possesso: il mio schemino della realizzazione... (tranquilli, Ely ha messo le foto!)

Dato che ho i miei dubbi sul fatto che la pagina sia leggibile copio qui le scritte:

Per la collana a 7 fiori:
- 15 cerchi di jeans (9 cm di diametro)
- 3 cerchi di jeans (11 cm di diametro) --> per il fiore centrale più grande
- 7 bottoni
- ago e filo
- supporto (nastro, fettuccia, laccio...) per 1 m circa --> nel mio caso una fettuccia di jersey elasticizzato grigio antracite

Passaggi:
1) tagliare a metà ogni cerchio e piegare ogni semicerchio in due
2) cucire il lato "dritto" a rovescio e rigirare
3) ripiegare il lato curvo a fisarmonica e cucire
4) Unire 5 petali e cucirli insieme dando la forma di un fiore. A questo punto attaccare il bottone al centro (questo io all'inizio l'ho trovato abbastanza faticoso, ho impiegato un po' per farlo stare ben fisso) e applicare il fiore sulla fettuccia.

Nota: nell'applicare i fiori sulla fettuccia io ho cucito sia il centro che la parte dei petali che entrava in contatto con il supporto, per farli stare un po' più fissi e impedire che si rigirassero troppo.

domenica 10 novembre 2013

Ancora qui...

E' da tempo che medito di ricominciare a scrivere post, ma com'è come non è il momento non è mai arrivato. Questi mesi per me sono stati molto faticosi, e lo saranno anche i prossimi.

Ho avuto una buona serie di sfighe e di impegni ed ho lasciato perdere un po' tutto.. non so quando riuscirò di nuovo a scrivere con una frequenza accettabile, ma intanto almeno do segni di vita.

Il blog non è totalmente abbandonato!