venerdì 22 novembre 2013

Marmellata con agar agar

Ultimamente sono presa da mille cose ed effettivamente il tempo per sperimentare è poco... e così sono calate anche le ricette sul blog. Questa ricetta però è una sperimentazione estiva, che mi ha lasciato soddisfatta e che ho quindi deciso di riprodurre quando i miei zii mi hanno regalato una cassetta di uva fragola della loro vigna già bella matura.

Cos'è l'agar agar?
E' un polisaccaride (composto chimico organico appartenente alla famiglia dei glucidi, più noti come carboidrati, che si trova generalmente nelle piante) usato come gelificante naturale e vegetale, viene ricavato da alcune alghe rosse appartenenti a diversi generi. Viene utilizzata in cucina per molte preparazioni che richiedono una consistenza gelatinosa e solida (caramelle, budini, aspic.. ma in quantità maggiori anche per i non-formaggi vegan) ed essendo assorbita solo in minima parte dall'organismo non ha praticamente apporto calorico. Necessita di tempi di cottura brevi (ma necessari per attivare il suo potere gelificante) e si solidifica a temperatura ambiente.
Una delle sue caratteristiche è la reversibilità del processo: il vostro budino risulta troppo liquido? Nessun problema, rimettetelo a cuocere (tornerà liquido) e fatelo bollire più a lungo (o se necessario aggiungete agar agar). 
Come alimento è ricca di iodio ed oligoelementi, pare inoltre abbia leggere proprietà lassative.

Dove si compra?
Prima di tutto è bene sapere che si può trovare sotto diverse forme, ma personalmente consiglio la polvere, che è più concentrata e facile da usare. Si trova facilmente nei negozi biologici, erboristici, etnici e nelle farmacie che hanno un reparto alimentare. L'unica differenza è il prezzo.

Perchè fare una marmellata usando l'agar agar?
Per quanto mi riguarda i vantaggi sono sostanzialmente due: 
1) i tempi di preparazione sono minori, una volta cotta la frutta l'agar agar dovrà bollire per 10-15 minuti (a seconda della consistenza del composto nella pentola e di quella a cui volete arrivare); questo non solo la rende più veloce, ma a mio parere lascia un gusto molto "fresco" (non trovo un aggettivo migliore) alla frutta.
2) è possibile utilizzare pochissimo zucchero o non utilizzarlo proprio; l'agar agar gelifica e addensa indipendentemente dalla presenza di zucchero, quindi sarà sufficiente aggiustare eventualmente l'acidità della frutta, ottenendo così una marmellata meno calorica (e più sana).

E finalmente... la ricetta!

MARMELLATA DI UVA FRAGOLA CON AGAR AGAR

Ingredienti (per un vasetto standard):
- 1,5 kg di uva fragola (visto che gli acini sono piccoli c'è molto scarto, perchè ognuno contiene semi e buccia, in generale bisogna cercare di avere circa 1kg abbondante di frutta "pulita")
- 2 gr di agar agar (un cucchiaino pieno circa)
- zucchero o altro tipo di dolcificante a piacere 

Procedimento:
Per prima cosa sgranare l'uva e lavarla per bene, quindi metterla in una pentola e cuocerla, finchè gli acini non si saranno completamente disfatti, mescolando di tanto in tanto. A questo punto spegnere il fuoco e filtrare il composto con un colino, cercando di ottenere quanta più polpa possibile ed eliminando la buccia e i semi. 
Una volta terminato questo passaggio assaggiare e valutare l'eventuale aggiunta di dolcificante, se se ne aggiunge lasciar cuocere qualche minuto per farlo amalgamare e riassaggiare. Dopo aver raggiunto il giusto grado di dolcezza far sciogliere l'agar agar in un po' di acqua fredda e aggiungerla al composto nella pentola; a questo punto sarà sufficiente portare a bollore e cuocere per 10-15 minuti (attenzione: non ci sarà un cambio di consistenza finchè il composto è caldo!).
Prendere un vasetto pulito e asciutto, versarci dentro la marmellata, chiuderlo, aspettare un quarto d'ora poi capovolgerlo e farlo raffreddare così, per creare il vuoto. 


Questa invece è la marmellata di prugne di quest'estate:

No, il colore non è causato dalla foto... è davvero risultata così!

giovedì 21 novembre 2013

Masterpiece, recensione della prima puntata



Qualcuno ha visto la prima puntata di Masterpiece? No?
Avete presente quel programma a cui fanno una gran pubblicità da mesi? Ecco, quello.
Ad un certo punto nello spot si sente "il primo talent letterario al mondo" e io da mesi rispondo "e sarà un buco nell'acqua". Se sarà un buco nell'acqua in realtà non lo so, ma di certo so che a me la prima puntata non è piaciuta.

Il problema grosso è che voleva risultare innovativo rispetto a Masterchef, ma ha mantenuto le cose sbagliate ed eliminato quelle giuste. In più a mio parere non sono riusciti a trovare una formula che dia giustizia alla produzione degli autori emergenti, il che è un dettaglio non da poco visto che si tratta del "primo talent letterario al mondo". Essendo poi una cosa "così culturale" il primo handicap ad emergere sono le citazioni di nomi e stili che non vengono seguite da alcuna spiegazione. Abbiamo capito che voi giurati (e i vostri autori) trasudate cultura letteraria, ma se io non capisco cosa dite non rimango affascinata, ma annoiata e irritata. Esistono campi diversi in cui la cultura può svilupparsi, se volete rendere partecipe tutto il pubblico allora, quando fate un nome meno conosciuto di Dante Alighieri, dovete trovare il modo di far capire a TUTTI gli spettatori, qualsiasi tipo di conoscenza essi abbiano, di che cosa state parlando. Già non leggo il libro che state commentando, se poi non capisco neanche a cosa lo state paragonando...

Masterchef, differenze e somiglianze:

- Hanno mantenuto la selezione "tu sei dentro, tu no.. e disperati pure tanto quello che hai scritto farebbe schifo anche alle foglie secche della mia piantina di salvia". Ora, io trovavo questa parte pallosa anche a Masterchef, visto che non è di grande utilità nel corso del gioco e l'ho sempre avvertita come decisamente troppo lunga. Qui però c'è un'aggravante: le persone vengono selezionate in base ad opere che lo spettatore non riesce completamente a decifrare. Certo, è vero che anche il piatto che non assaggio non l'ho "decifrato" completamente, ma almeno lo vedo, mi vengono spiegati ingredienti e preparazione, mi faccio un'idea di base di come questo piatto risulterebbe al mio palato. A Masterpiece non sono riusciti a trovare il modo (semplicemente perchè non c'è!) di far arrivare lo scritto allo spettatore, in questo modo lo spettatore non riesce mai a farsi la sua idea e si sente costantemente tagliato fuori da qualcosa che non può capire.

- I tre giudici irrimediabilmente stronzi sono un altro punto in comune. Le solite scenate, i soliti commenti fintamente indignati tanto per fare scena. Già a Masterchef queste scene erano diventate davvero fastidiose, perchè portarsele dietro? Volete fare qualcosa di nuovo? Allora lasciate perdere queste scemenze e concentratevi sul format del programma, che ne avrebbe tanto bisogno.

- Il Coach, la grande innovazione. Ho solo una domanda: a cosa serve? Una reale utilità io non l'ho davvero vista.

- Per distinguersi da Masterchef invece di fare una squadra che cresce e si misura con le prove durante un lungo arco di tempo loro scelgono ogni puntata 6 concorrenti e, durante la puntata, ne eliminano 5 (con motivi e prove discutibili). In tutto questo c'è però un problema: non c'è possibilità di crescita. Non esistono prove che non eliminino almeno un concorrente, non esistono esercitazioni, nulla. Allora fate un concorso, leggete i libri per conto vostro e fate 10 minuti di puntata in cui annunciate il vincitore, perchè tenerla così lunga se tanto questi concorrenti non hanno la possibilità di imparare?
C'è da dire che non vengono nemmeno dati reali consigli, il che è perfettamente in linea con la volontà di non far crescere letterariamente gli autori che gareggiano.

- Sulle esperienze di prova all'esterno non mi pronuncio nemmeno, mi spiace ma le ho trovate pietose. Così come pietosa ho trovato la sfida successiva.

Concludo con un breve cenno sui protagonisti del programma: gli aspiranti scrittori. Quello che ho potuto capire dello stile di scrittura dei concorrenti non mi è piaciuto, sarò sincera, ma questo non determina il fatto che il programma sia buono o no (senza contare che quello che non piace a me potrebbe piacere a tutto il resto del mondo). Ci sono state delle uscite infelici a mio parere, ma non mi dilungherò oltre su questo argomento: sono dilettanti e come tali non sono perfetti, la colpa è di chi non gli dà la possibilità di migliorarsi, non è certo loro.
L'unica cosa che consiglio è di ingaggiare lettori professionisti per i brani, non avendo lo scritto sotto se l'autore non ha una lettura perfetta (ed è difficile che ce l'abbia non essendo quella la sua aspirazione) si fa davvero fatica a seguire.

Voto? 
4,5

Lo riguarderò?
Forse, ma in qualità di buona samaritana per dargli una possibilità in più, non certo per puro piacere personale.

mercoledì 13 novembre 2013

Riciclare vecchi jeans: collana fiorellosa!

Sono un po' in ritardo... appena qualche mese...
Da alcuni mesi (causa ristrutturazione) mi trovo a casa dei miei e così ho cercato di rendere il piccolo armadio (non sono io che mi lamento, è DAVVERO piccolo) un po' più funzionale. In pratica ho rimosso i vestiti che non userò mai più in modo da fare un po' di spazio a quelli che uso.

Così, fra maglioncini di quando avevo 10 anni e cose non mie finite lì chissà come ho trovato 7 paia di jeans irreparabilmente rotti che tenevo perchè "non si sa mai". Dalle mie parti in gergo verrei definita una "nidarola", ovvero una che prima di buttar via le cose ci pensa a lungo e fa dei "nidi" (agglomerati di cose vecchie accuratamente nascosti) seguendo la subdola logica del "metti lì che prima o poi...".

Nota: intanto ho visto che quest'anno è tornato di moda un capo che io avevo comprato 6 anni fa... e l'ho visto in vendita al doppio di quanto l'ho pagato io! A volte a tener lì la roba si fan certi affari... e poi come dice saggiamente mia nonna "se non è rotto tienilo, dopo una ventina d'anni torna di moda".

Dato che mi dispiaceva molto buttare via dei jeans in cui c'era ancora una buona parte di tessuto sano ho cercato in internet delle idee per riciclarli... e ne ho trovate di stupende! Ora, probabilmente prima di terminare il riciclo di tutti quei jeans (senza contare quelli che romperò da adesso in poi) avrò 80 anni, ma intanto ho cominciato!

Questa è la mia prima opera: una maxi collana di fiorelloni di jeans!




L'idea non è mia, quindi per prima cosa cito la mia fonte: http://iltempodiely.blogspot.it/2013/04/da-un-paio-di-jeans-la-maxi-collana.html

Io ho seguito in buona parte questo tutorial, con alcune minime differenze. Intanto ho preferito cucire  tutto, senza usare colla a caldo nè pannolenci, poi c'è qualche piccola differenza nell'assemblamento finale ma insomma, ognuno la fa poi secondo i propri gusti. Questi fiori sono bellissimi (e lunghissimi se li cucite tutti a mano, ve l'assicuro) e secondo me starebbero benissimo anche su bomboniere e simili.

Io non ho le foto passo passo della realizzazione, ma vi "delizierò" con l'unica cosa in mio possesso: il mio schemino della realizzazione... (tranquilli, Ely ha messo le foto!)

Dato che ho i miei dubbi sul fatto che la pagina sia leggibile copio qui le scritte:

Per la collana a 7 fiori:
- 15 cerchi di jeans (9 cm di diametro)
- 3 cerchi di jeans (11 cm di diametro) --> per il fiore centrale più grande
- 7 bottoni
- ago e filo
- supporto (nastro, fettuccia, laccio...) per 1 m circa --> nel mio caso una fettuccia di jersey elasticizzato grigio antracite

Passaggi:
1) tagliare a metà ogni cerchio e piegare ogni semicerchio in due
2) cucire il lato "dritto" a rovescio e rigirare
3) ripiegare il lato curvo a fisarmonica e cucire
4) Unire 5 petali e cucirli insieme dando la forma di un fiore. A questo punto attaccare il bottone al centro (questo io all'inizio l'ho trovato abbastanza faticoso, ho impiegato un po' per farlo stare ben fisso) e applicare il fiore sulla fettuccia.

Nota: nell'applicare i fiori sulla fettuccia io ho cucito sia il centro che la parte dei petali che entrava in contatto con il supporto, per farli stare un po' più fissi e impedire che si rigirassero troppo.

domenica 10 novembre 2013

Ancora qui...

E' da tempo che medito di ricominciare a scrivere post, ma com'è come non è il momento non è mai arrivato. Questi mesi per me sono stati molto faticosi, e lo saranno anche i prossimi.

Ho avuto una buona serie di sfighe e di impegni ed ho lasciato perdere un po' tutto.. non so quando riuscirò di nuovo a scrivere con una frequenza accettabile, ma intanto almeno do segni di vita.

Il blog non è totalmente abbandonato!

domenica 21 luglio 2013

Burger di tofu morbido al vapore


Normalmente, quando mi ritrovo con confezioni di cibo troppo grandi per una persona sola, ho davanti a me due scelte:
1) mangiare lo stesso alimento per un numero X di pasti di seguito
2) trovare un modo di reinventarlo e, magari, di facilitarne il congelamento.

Il primo metodo è ottimo se si intende evitare di mangiare quell'alimento per i restanti 3 mesi, sicuramente la voglia di tale cibo non tornerà presto, ma dato che questa volta l'alimento in eccesso era il tofu morbido ho adottato la seconda strategia.
Devo dire che sono soddisfatta del risultato: buono, saporito e comodo da surgelare scopo conservazione e pasti veloci. Probabilmente ritenterò in futuro facendo qualche variazione sul tema: cambiando verdure, aggiungendo spezie e simili... trovo che l'idea di base dia un buon numero di possibilità. Inoltre, come valore aggiunto, è utile per riciclare anche il pane avanzato!

BURGER DI TOFU MORBIDO AL VAPORE

Ingredienti (per 10 burger medio-piccoli, ogni burger una volta cotto pesa circa 40 gr):
200 gr tofu morbido
60 gr pane integrale
20 gr noci
1 carota grande
1 cipolla di tropea
1 cucchiaino di sale scarso
semi di sesamo nero a piacere

Procedimento:
Spezzettare il pane in piccoli pezzi e, dopo averle lavate, tagliare grossolanamente le verdure. Frullare il pane, le noci e le verdure (io ho frullato prima la cipolla, poi ho aggiunto le noci, poi, poco alla volta, carote e pane), fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferire il tutto in una terrina, aggiungere il tofu e amalgamarlo a mano con il resto degli ingredienti, quindi regolare di sale. Formare dei burger (io li ho fatti a mano andando a occhio, ma ovviamente sono ammessi strumenti più professionali ;)) e aggiungere un po' di sesamo nero sulla superficie, da entrambe le parti, quindi sistemarli sulla carta forno e cuocerli a vapore 6 minuti per parte.
Io ho usato la vaporiera per microonde (perchè piana, nel cestello di metallo avevo paura di distruggessero), quindi per chi possiede un microonde whirlpool con la funzione cottura a vapore ho impostato il numero 2 del programma "steam" per 200 gr. 


Osservazioni: quando dovrete girare i burger dopo averli cotti per i primi 6 minuti saranno un po' morbidi, quindi, per evitare che si rompano, consiglio o di aspettare che si raffreddino o di fare "infornate" alternate.

domenica 7 luglio 2013

Bloglovin

Post rapido rapido causa esami imminenti.
Girovagando sui blog altrui ho iniziato a vedere diversi post che parlavano di Bloglovin, dopo averlo visto qualche volta ho iniziato a sospettare che non si trattasse di una follia collettiva, ed ho quindi deciso di informarmi meglio.
Per farla breve eccomi qui, passata a Bloglovin ;). Probabilmente, dato che non ho esattamente schiere di "seguaci", lo utilizzerò più io per seguire gli altri che non gli altri per seguire me, ma nel caso la possibilità c'è!

<a href="http://www.bloglovin.com/blog/9443377/?claim=4gu37mhqdkv">Follow my blog with Bloglovin</a>

(E ora vediamo se riesco a reclamare il blog..)

Per seguire il mio blog su Bloglovin: andare su questa pagina e premere "Follow"

lunedì 1 luglio 2013

Focaccia alle erbette aromatiche

Stasera i miei banchetteranno a crescentine (anche note come "gnocco fritto" o "gnocchini")... che, oltre al fatto che contengono strutto, a me non son mai piaciute. Quindi mi serviva un'alternativa da farcire e cercando sul web ho trovato questa ricetta, che ho praticamente seguito pari pari (con pochissime mini-variazioni).

Il risultato è stupendo, vi invito caldamente a visitare quella originale, intanto qui sotto metto il mio tentativo.

FOCACCIA ALLE ERBETTE AROMATICHE

Ingredienti (per 2 porzioni generose):
- 150 gr di farina 00
- 50 gr di farina integrale
- 1/2 bustina di lievito di birra secco
- 1,5 cucchiai d'olio per l'impasto + 1 cucchiaio d'olio per la lavorazione finale
- 1 pizzico di sale fino
- erbette (nel mio caso essiccate) a piacere (sempre nel mio caso: timo, rosmarino e salvia)
- sale grosso
- acqua qb

Procedimento:
Fate sciogliere il lievito in un po' d'acqua, aggiungete l'olio ed iniziate ad impastare la farina (alla quale avrete in precedenza aggiunto il pizzico di sale fino e una quantità di erbette a piacere, nel mio caso mezzo cucchiaio scarso) con una forchetta, aggiungendo acqua all'occorrenza, fino ad ottenere un impasto morbido e appiccicoso. A questo punto coprite e lasciate lievitare un paio d'ore lontano da correnti d'aria. Una volta terminato il tempo della lievitazione accendete il forno a 180°, ricoprite una pirofila con la carta da forno e stendete l'impasto con le dita leggermente unte d'olio. Ungete la superficie con un mezzo cucchiaio d'olio e cospargetela di sale grosso ed erbette, quindi infornate il tutto per 25 minuti.

La ricetta è davvero semplice, ma il risultato per me è stupendo: una focaccia morbidissima, saporita e profumata... assolutamente da rifare!

venerdì 28 giugno 2013

Budino di perle di tapioca con cocco e cioccolato

Questo pomeriggio sono passata all'Asia Mach per comprare un paio di cose (in fondo metterò un paio di foto degli acquisti nuovi). Ma soprattutto volevo prendere le perle di tapioca: le ho scoperte ieri sera sfogliando siti e blog di ricette ed ho sentito l'irrefrenabile desiderio di provarle!
Si tratta di piccole "perline" fatte, a quanto ho capito, di amido di tapioca (che non contiene glutine!) che, dopo la cottura, diventano trasparenti e gelatinose ed addensano il liquido in cui vengono cotte, secondo la tabella nutrizionale 30 gr contengono 110 kcal, 27 gr di carboidrati, 1 grammo di fibre, il 2% di calcio giornaliero e il 6% di ferro.

In negozio ho trovato una serie di confezioni diverse, ne ho scelta una da 454 gr (16 oz) di perle piccole e bianche (avevano anche delle versioni colorate e forse aromatizzate, ma io ero interessata a qualcosa di più naturale e semplice possibile). Le ho pagate meno di quanto mi aspettassi, solo 1,30€... ma non le ho mai viste (= cercate) altrove, quindi non posso fare confronti.
Nella foto vedete la confezione (vuota, il resto l'ho messa in una scatola sopra la quale ho attaccato le informazioni importanti) e la ciotola in cui ho messo i 100 gr di tapioca "secca" in ammollo.


Ma passiamo alla ricetta!

BUDINO DI TAPIOCA CON COCCO E CIOCCOLATO

Ingredienti (per 5 porzioni):
- 100 gr di perle di tapioca
- 400 ml latte di soia e riso
- 10 gr di cocco gratugiato
- 20 gr di fruttosio (l'ho comprato una volta non so perchè ed ora lo devo usare)
- 30 gr di cioccolato fondente
- 1 pizzico di sale
- acqua qb

Procedimento:
Immergere le perle di tapioca in acqua tiepida e lasciarle lì per un'ora, quindi scolarle e tenerle da parte. Unire tutti gli altri ingredienti in una pentola e cominciare a scaldare il tutto a fuoco medio, quando tutti gli ingredienti si saranno sciolti aggiungere le perle di tapioca e cuocere mescolando fino a che le perle non saranno diventate trasparenti e il liquido non si sarà addensato (servono solo pochi minuti). Quindi togliere dal fuoco e consumare subito o lasciar raffreddare, a seconda dei gusti.

Io l'ho trovato molto gradevole, le palline gelatinose danno un'aria davvero particolare a questo budino. A quanto ne so le palline da sole non hanno un gusto particolare, ma così il budino è davvero piacevole e "divertente", lo consiglio!


Ecco qui i miei due nuovi acquisti:
- una confezione da 100 gr di sesamo nero per 0,95€

- un barattolo di latte di cocco da 165 ml per 0,65€


giovedì 27 giugno 2013

Guotie o gyoza ripieni con "ragù" di funghi e muscolo di grano

Siete mai stati al ristorante cinese? Li ho sempre visti nel menù come "ravioli alla griglia"... anche se sarebbe più corretto definirli ravioli "saltati" o "brasati" credo, visto che non vengono messi su una griglia ma saltati in padella con l'olio.
Rimando alla mitica Wikipedia per ottenere maggiori informazioni su tutte le tipologie di ravioli orientali esistenti.

Una sera, tentata da un malefico menù cinese d'asporto (con consegna gratuita) trovato in buchetta la mattina, ho deciso di sfogare le mie voglie alimentari senza usare il telefono e mi sono preparata questi deliziosi ravioli. La ricetta in sè è semplice, necessita però di un po' di preparazione.

GUOTIE RIPIENI CON "RAGU" DI FUNGHI E MUSCOLO DI GRANO

Ingredienti (per 9 ravioli):
---> Per l'impasto:
- 50 gr di farina (nel mio caso 25 gr di farina 00 e 25 gr di farina integrale)
- un pizzico di sale
- acqua qb (un bicchiere scarso circa)

---> Per il ripieno:
- 1/2 cipolla

- 4 champignon medi
- 35 gr di muscolo di grano
- sale
- 1/2 cucchiaino d'olio
- concentrato di pomodoro

---> Per la cottura:
- 1,5 cucchiaini d'olio
- salsa di soia
- acqua qb

Preparazione:
Affettare finemente la cipolla e metterla in padella con un po' d'acqua, dopo qualche minuto aggiungere anche i funghi, dopo averli ugualmente affettati.
Nel frattempo mescolare le farine e il pizzico di sale, quindi impastare fino al raggiungimento di un impasto liscio ed omogeneo. Stendere l'impasto con un mattarello fino a che lo spessore della pasta non sarà superiore ad un paio di millimetri e, con un coppapasta o il bordo di un bicchiere, ricavare quanti più cerchi possibile (ristendendo l'impasto se necessario). Salare quindi le cipolle e i funghi, aggiungere un po' di concentrato di pomodoro, l'olio e il muscolo di grano sminuzzato. Continuare a cuocere per qualche minuto, quindi spegnere e lasciare raffreddare.
Quando l'impasto si sarà raffreddato posizionarne una porzione al centro del cerchio di pasta, chiuderlo bene, avendo cura di fare in modo che si apra facilmente durante la cottura (bagnate i bordi con un po' d'acqua e premete con decisione) e continuare così fino ad aver riempito tutti i ravioli.
In una pentola mettere l'olio rimanente, scaldarlo e distribuire i ravioli senza sovrapporli, quindi farli dorate da entrambe le parti, aggiungere acqua fin quasi a coprirli e un po' di salsa di soia a piacere. Per i primi 5 minuti lasciarli cuocere coperti, poi scoprire la pentola e continuare la cottura fino a che il liquido non sarà completamente evaporato, quindi servire.

Cous Cous con verdure

Il cous cous è semplicemente una granella di frumento (si trova anche integrale) e non è quindi un alimento adatto ai celiaci. Le proprietà nutrizionali sono sostanzialmente quelle del frumento: è ricco di fibre, carboidrati e amido, mentre è povero di grassi. La consistenza e la resa però sono particolari: con 60 grammi si ottiene un piatto più che soddisfacente, in quanto aumenta di molto il suo volume, è quindi adatto alla dieta sia dal punto di vista calorico che da quello del gusto, visto che, quando si segue una dieta dimagrante, capita spesso di stancarsi al pensiero di mangiare sempre gli stessi alimenti e una variazione sul tema è sempre gradita.

Questa ricetta è proprio facile facile e se ne trovano in giro millemila versioni simili (questa, dato che contiene anche i ceci, è un ottimo piatto unico, buono anche freddo), ma una in più non farà male a nessuno, quindi ecco la mia!

COUS COUS CON VERDURE

Ingredienti (per una persona):
- 60 gr di cous cous
- 2 cucchiaini d'olio
- 1/2 zucchino
- 1 carota piccola
- 1 pomodoro medio
- 1/2 cipolla
- 3 cucchiai di ceci lessati
- un piccolo ricciolo di margarina
- 100 ml di acqua abbondanti
- sale qb
- spezie a piacere (nel mio caso curry, pepe, peperoncino e aglio granulare, tutte in scarse quantità)

Procedimento:
per prima cosa affettare finemente cipolla e carota e metterle in padella ad appassire con un po' d'acqua. Intanto portare a bollore una piccola pentola riempita d'acqua e tagliare a cubetti il mezzo zucchino e tenerlo da parte. Quando l'acqua inizierà a bollire gettare al suo interno il pomodoro (con una incisione ad X sul fondo) e lasciarlo per pochi minuti (indicativamente 3). A questo punto prelevare il pomodoro, immergerlo in acqua fredda e sbucciarlo a partire dalla X, quindi pulirlo, tagliarlo a cubetti e aggiungerlo, insieme allo zucchino, alle verdure in padella. Portare quindi a bollore i 100 ml d'acqua abbondanti in un pentolino con 1 cucchiaino d'olio e la punta di un cucchiaino di sale. Quando l'acqua bolle spegnere il fornello, versare a pioggia il cous cous, mescolare e coprire lasciando riposare per 4-5 minuti. Quando il tempo sarà passato aggiungere un ricciolo di margarina e sgranare con la forchetta.
Nel frattempo le verdure dovrebbero essersi cotte: salarle, aggiungere (eventualmente) le spezie, 1 cucchiaino d'olio e i 3 cucchiai di ceci lessati. Aggiungere il cous cous, mescolare e servire.

Punti WW lineapunti: 5 (variabili a seconda del ricciolo di margarina)

Manicure ad ispirazione elfico-celtica e Fuochi di Taranis

Monterenzio non è niente di più che un piccolo centro sui colli bolognesi, eppure è lì che si trova il Museo Civico Archeologico "Luigi Fantini". Questo museo, estremamente importante nel suo campo, ospita i reperti trovati nella valle dell'Idice e dello Zena, dall'età della pietra fino all'epoca romana. I dintorni di Monterenzio e i luoghi in cui sono stati effettuati gli scavi erano popolati anticamente da Etruschi e Celti (pare che sul Monte Bibele ci fosse un luogo di culto celtico). 

Perchè parlo di Monterenzio? Perchè è lì che, come ogni anno, si svolge la manifestazione I Fuochi di Taranis, basata sulla cultura celtica, con rievocazioni (quelle alle quali ho assistito gli anni scorsi fatte davvero bene), bancarelle, laboratori per bambini, visite al museo (spesso gratuite), conferenze e altro.
L'atmosfera è davvero bella (per chi volesse mangiare lì evitando la carne consiglio la zuppa di farro e legumi) e l'ambientazione, sulle rive del fiume, fra abitazioni celtiche ricostruite, è davvero suggestiva.
Insomma, se qualcuno avesse voglia consiglio un passaggio, quest'anno si svolge il 28, 29 e 30 giugno e il 5, 6 e 7 luglio. Qui il programma dell'evento e le informazioni utili.

Io, come gli scorsi anni, andrò a fare almeno un passaggio, se ci riesco anche due... ed ho pensato (insieme alla coroncina di fiori) di sfoggiare delle unghie che ricordassero (almeno a me, devo dire che non è chiaro al primo colpo) il tema celtico e il verde in cui è immerso l'evento.

Strumentazione:
- smalto bianco perlato
- smalto verde scuro
- brillantini verde chiaro (nel mio caso al neon)
- spugnetta da trucco
- adesivi (opzionali)
- smalto trasparente

Procedimento:

1) Stendere sulle unghie un velo di smalto bianco perlato e attendere che sia ben asciutto

2) Applicare, col pennellino del barattolo, un po' di smalto verde scuro sulla spugnetta da trucco. Quindi tamponare in maniera abbastanza irregolare la punta delle unghie e, dopo una breve asciugatura, ripetere l'operazione fino a raggiungere l'intensità e la sfumatura desiderata.

3) Con la stessa spugnetta prelevare un po' di brillantini verde chiaro (pochi, mi raccomando!) e applicarli sulla spugnatura verde tamponando delicatamente

4) Nel caso vogliate applicare degli adesivi su alcune unghie (o su tutte) io procedo in questo modo: stendo un velo di smalto trasparente su tutta l'unghia, senza lasciarlo asciugare, quindi posiziono l'adesivo e con la punta di un paio di pinzette spingo bene su tutta la superficie del disegno per farlo aderire e lo ricopro di smalto trasparente.

5) A questo punto è sufficiente concludere il tutto con un paio di strati di smalto trasparente e togliere le sbavature di smalto (che con questa tecnica sono inevitabili)

sabato 15 giugno 2013

Muscolo di grano Home Made


Torno a proporre qualche ricettina (era anche ora!) e questa in particolare a me pare venuta bene, ma è anche vero che non ho mai assaggiato l'orginale, quindi non posso fare confronti. 

Ma partiamo dall'inizio: cos'è il muscolo di grano? 
Il muscolo di grano è un impasto proteico cotto, utilizzabile al posto della carne, composto da glutine di frumento e farine di legumi. Il fatto che non sia composto solo da glutine, come il seitan, fa sì che sia un alimento molto completo dal punto di vista proteico e che non si verifichi quindi la presenza di un amminoacido limitante. Purtroppo però il muscolo di grano è un prodotto industriale e la ricetta quindi non è nota, per questo motivo non è esattamente riproducibile, anche se si possono fare alcuni tentativi.

La prima volta ho provato a seguire una ricetta trovata su internet ed ho fatto un impasto di farina manitoba e farina di ceci, procedendo poi come se dovessi fare il seitan classico. Pessima idea. Alla persona era venuto benissimo, a me davvero malissimo. Questa volta ho deciso di ritentare cambiando strategia e devo dire che il risultato mi ha decisamente soddisfatto.
Anche questa volta ho usato farina manitoba e farina di ceci, ma conto di sperimentare presto anche con altri legumi, magari anche mischiandone diversi insieme.

MUSCOLO DI GRANO HOME MADE

INGREDIENTI (per 250gr):

--> Per l'impasto:
- 250 gr di farina manitoba
- 80 gr di farina di ceci
- acqua qb

--> Per il condimento (opzionale):
- aglio in granuli
- cipolla in polvere
- pepe nero
- paprika dolce
- salsa di soia
- doppio concentrato di pomodoro
- salamoia bolognese
(il condimento dell'impasto è molto personale nelle dosi e nella scelta di spezie e aromi, le quantità variano anche in base all'uso che si pensa di fare del prodotto finito: se si intende mangiarlo da solo si potrà abbondare con gli insaporitori, se invece si intende usarlo nelle ricette sarà preferibile avere un gusto più delicato)

--> Per il brodo:
- dado vegetale (o un classico brodo vegetale con cipolla, sedano e carota)
- alga kombu
- salsa di soia
(anche il brodo è molto personalizzabile)

PROCEDIMENTO:
Per prima cosa, dopo aver messo il brodo sul fuoco, fare un impasto liscio di acqua e farina manitoba. A questo punto inizia la fase di lavaggio, il cui scopo è rimuovere tutto (o quasi) l'amido presente nella farina, allo scopo di ottenere una pallina di solo glutine. Solitamente si consiglia di farlo sotto l'acqua corrente, ma io per sprecare meno acqua preferisco lavarlo in una ciotola piena d'acqua, che cambio una volta saturata di amido. Inizialmente l'impasto tenderà a non rimanere unito, è normale, man mano che l'amido verrà lavato via il glutine tenderà a mantenersi più compatto. Quanto amido lasciare dipende dai gusti personali: potete continuare fino a quando l'acqua non sarà completamente limpida e levarlo completamente oppure fermarvi poco prima, la consistenza varierà leggermente. 
A questo punto alla pallina di glutine aggiungete la farina di ceci e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio. Procedete quindi con il condimento insaporendo il tutto con le spezie e gli aromi che preferite, continuando ad impastare perchè si distribuiscano omogeneamente, e date una forma di "salamotto" al tutto. 
Alcune persone lo cuociono direttamente così nel brodo bollente, altre lo avvolgono in stoffa o garza... io, che sono pigra, lo avvogo in un po' di carta forno umida (non troppo stretto! in cottura si gonfierà e compatterà!) con due nodini ai lati e lo cuocio nel brodo bollente per 45 minuti (rimuovendo dopo i primi 20 la carta da forno).
Dopo la cottura lasciatelo raffreddare nel suo brodo. Si conserva in frigorifero per una settimana immerso nel suo brodo oppure, porzionato, può essere conservato in freezer.

martedì 11 giugno 2013

Ri-apparizione!

Sono sparita, purtroppo.
Sono sparita per una serie di motivi: esami, suicidio dell'alimentatore del pc, vicini che ristrutturano (facendo un rumore inimmaginabile) l'appartamento sopra al mio e mi costringono ad un esodo forzato etc.
Ma sono di nuovo qui!
Il dramma è che non ho smesso di fare foto, quindi al momento mi ritrovo con tantissime immagini per eventuali post. Dando uno sguardo c'è una spesa (con un paio di prodotti davvero interessanti che prima o poi metterò), il procedimento per fare e usare la ceretta araba, la mia collezione di bento, una giornata alimentare e qualche ricetta... vedrò da cosa cominciare. Preferenze?

Per il momento vi lascio con la mia nuova manicure, niente di speciale, ma mi piace il verde petrolio!


giovedì 2 maggio 2013

Come affrontare le proprie giornate con energia

Io sono una sfaticata cronica e una cazzeggiatrice di professione. Fidatevi: se l'improduttività fosse uno sport non dico che sarei una campionessa, ma sono sicura che gareggerei come minimo a livello agonistico. Qual è il mio problema? Nessuno in particolare, sono semplicemente nata stanca.

Ma considerando che, come sosteneva quel simpatico usuraio di Seneca, il tempo è l'unica cosa che non riavremo mai indietro ho negli anni sviluppato alcune semplici tecniche per sentirmi più soddisfatta a fine giornata. 
Perchè diciamolo: affrontare la propria giornata con serenità e sapere alla fine di aver costruito qualcosa è molto più soddisfacente che non addormentarsi con pensieri tipo "devo ancora fare quello", "anche oggi non ho fatto quell'altro" e parenti.

Non si tratta di cose geniali e inventate da me, alcune le avrete ritrovate ovunque e in tutte le salse, altre saranno vagamente note, altre ancora forse le riterrete assurde. In ogni modo sappiate che non c'è nessun fondamento scientifico: parlo di ciò che ha funzionato per me e che ha aiutato me! 
  1. Alla mattina puntate due sveglie, una 10-15 minuti prima dell'altra. Praticamente ho istituzionalizzato il “no ti prego, ancora 5 minuti”, il vantaggio è che non rischio di riaddormentarmi per un'ora e che, quando suona la seconda sveglia, sono più preparata ad alzarmi dal letto (che per me è un trauma non piccolo).

  2. Bevete, la mattina a digiuno, il succo di mezzo limone diluito in un bicchiere di acqua tiepida. I benefici di questa pratica sono tantissimi e su internet si trova il mondo, alcuni forse esagerano con le proprietà miracolose ma sicuramente il succo di limone è ricco di moltissime sostanze benefiche per il nostro organismo e non ha particolari controindicazioni. Io personalmente mi sento molto energica dopo aver bevuto il mio bel bicchiere di acqua e limone, tentar non nuoce.

  3. Dopo esservi alzati fate un po' di esercizio fisico per riattivare i muscoli. Non c'è bisogno in realtà di fare grandi cose: io faccio solo un po' di stretching, addominali e squat, ma tutto in maniera molto rilassata anche perchè lo faccio prima di colazione. Se non siete sportivi, avete poco tempo, come me lo fate pre-colazione o altro nessun problema, bastano anche solo 5 minuti di stretching: fanno davvero la differenza!

  4. Createvi una mini-routine di cose piacevoli che accompagni la vostra mattinata. Qui sta a voi decidere in base a cosa preferite fare e a quanto tempo avete. Io ad esempio ascolto musica e accendo un incenso mentre faccio esercizio e mi preparo, ma le possibilità sono potenzialmente infinite!


  5. Mangiate in modo sano. Sì, è sempre il solito consiglio... ma devo dire che funziona. Fare una bella colazione garantisce una mattinata produttiva, gli spuntini aiutano a non sentire irritanti morsi della fame, i pasti leggeri a non avvertire un fastidioso senso di pesantezza durante il giorno. Prediligete ovviamente frutta e verdura (i germogli poi sono degli integratori naturali) e alimenti integrali e ricchi di fibre; evitate invece porcherie o cibi/pasti troppo pesanti e difficili da digerire. Inoltre un ottimo alimento in grado di fornire davvero tante sostanze utili, con tutti i benefici che ne conseguono, è la frutta secca, davvero ottima e pratica per uno spuntino.

  6. Programmate la vostra giornata. Ok, io sono di parte, per qualche strano motivo mi piace organizzare le cose e mi piacciono le tabelle, ma state attenti: non dovete programmarla in modo troppo preciso o questa programmazione vi stresserà troppo e vi frustrerà quando non riuscirete a seguirla. Io ho sviluppato un mio personale metodo (l'ho detto che sono fissata no?) ma è sufficiente anche una mini lista degli obbiettivi della giornata. Un semplice elenco di cose importanti (non solo doveri, per carità, anche svaghi) che volete realizzare: aiuta a tener presenti i propri obiettivi!

  7. Non usate il letto per fare attività che non siano il dormire, il fare sesso o il leggere un libro rilassante. Tutto il resto è bandito e ve lo dice una che prima usava il letto per fare sostanzialmente TUTTO. Qual è il problema? Che quando poi andavo a letto faticavo ad addormentarmi perchè la mia mente collegava il letto alle attività più disparate (dallo studio ai film, dal chiacchierare al telefono al giocare a carte, per me non c'era nulla che non potesse essere fatto sul letto) e faticava a mettersi nell'ordine di idee di dover prendere sonno. L'unica attività permessa è appunto il leggere un bel libro, un'attività che rilassa la sera prima di andare a letto e, proprio proprio volendo, l'ascoltare musica, ma solo se la usate al mattino per svegliarvi!

  8. Vivete la vostra giornata attivamente. Lo so, questa sembra una vera e propria presa in giro, ma tenete presente che l'essere attivi vi induce ad essere sempre più attivi. Fate sport (anche una camminata a passo veloce), riempite i tempi morti con qualche attività (io leggo sull'autobus, ma voi potete fare qualsiasi cosa), cercate di mantenere la vostra giornata impegnata (come ho già detto, anche con attività piacevoli) il più possibile relegando i momenti di relax totale e finalmente anche un po' inutile alla sera. Quando saprete di aver già concluso e fatto parecchio vi potrete godere molto di più una bella tazza di the davanti al vostro telefilm preferito: ve lo siete meritato.


Probabilmente ogni punto meriterebbe un capitolo a sé di un libro, ma non sono pretenziosa (e sono in continua lotta con la mia pigrizia, ricordiamolo!) quindi mi accontento di illustrarvi le mie “abitudini anti-inconcludenza” in un semplice post, che anche se diverso dal solito spero troverà comunque qualche interessato lettore!

lunedì 29 aprile 2013

Tortina con banana, uvetta e stevia


Visto il periodo ricco di giorni festivi mi trovo a casa dei miei, per passare qualche giorno in famiglia. Mia madre mi ha chiesto di preparare una tortina leggera per colazione e finalmente ho avuto l'occasione di provare la banana schiacchiata (uno dei modi per sostituire l'uovo nei dolci) e la stevia. La tortina è molto buona, si sentono bene la banana e l'uvetta, come al solito non è dolcissima ma secondo me risulta decisamente piacevole. Devo dire che l'uso della banana ha fatto risultare l'impasto molto elastico, decisamente un esperimento riuscito!

TORTINA CON BANANA, UVETTA E STEVIA

Ingredienti:
125 ml di yogurt di soia al naturale
200 gr di farina (in questo caso mista)
1 banana matura
40 gr di uvetta
100 ml di latte di soia&riso
2 bustine di stevia (3 gr in tutto)
1/2 bustina di lievito per dolci

Procedimento:
Mescolare la stevia, la farina, il lievito e lo yogurt. Quindi schiacciare la banana con una forchetta su un piatto a parte, fino a ridurla in poltiglia, aggiungerla agli altri ingredienti e mescolare per bene. Una volta che l'impasto sarà diventato omogeneo aggiungere lentamente il latte, continuando a mescolare, fino a raggiungere la consistenza di una crema. A questo punto aggiungere l'uvetta precedentemente reidratata e infornare a 200° per mezzora.

Punti WW Lineapunti: 18 (circa 2 punti a fetta)

PS: ho usato una farina particolare che giaceva nella cucina di mia madre, il gusto non l'ho avvertito sinceramente, ma per chi fosse interessato metto le foto.

giovedì 25 aprile 2013

Noodles di grano saraceno con tofu, zucchine e germogli di lenticchie

Questo post necessita assolutamente di due premesse:
1) dal vero erano molto più belli, ma il mio inesistente talento fotografico non mi ha permesso di rendere loro giustizia
2) in realtà volevo pubblicare questa ricetta dopo la lunghissima serie di articoli che sto progettando sul tema germogli, le loro proprietà, come coltivarli e tutto il resto (sì, perchè io penso in grande... addirittura la Saga dei Germogli), ma alla fine ho cambiato idea dato che il progetto non so quando partirà.

Detto questo ho finalmente avuto l'occasione di provare i noodles di grano saraceno che vi avevo mostrato nell'articolo di qualche tempo fa. I simpatici bastoncini neri sono già divisi in mazzetti da 50 gr  e cuociono in 4 minuti (comodi per chi va di fretta) ed hanno circa le calorie della pasta normale (preciso che contengono anche farina di grano, in quanto la farina di grano saraceno da sola non si impasta). 
La porzione consigliata dal pacchetto è 100 gr io (essendo a dieta, non sapendo se mi piacevano, non sapendo come riusciva il condimento e come si "sposavano" etc) ho deciso di farne 50 gr e visto che il condimento era bello abbondante il piatto è venuto pieno. Il risultato l'ho trovato davvero gradevole e, per chi non avesse noodles così particolari, il condimento è molto apprezzabile per qualsiasi altro tipo di pasta.

NOODLES DI GRANO SARACENO CON TOFU, 
ZUCCHINE E GERMOGLI DI LENTICCHIE

Ingredienti (per una porzione):
- 50 gr di noodles di grano saraceno
- 60 gr di tofu al naturale
- 1/2 zucchina grande
- una manciata di germogli di lenticchie
- 1 cucchiaino d'olio
- salsa di soia a piacere (io ne ho usata circa un cucchiaio)
- sale grosso per l'acqua di cottura dei noodles

Procedimento:
Dopo aver messo l'acqua salata sul fuoco tagliate a cubetti il tofu e saltatelo qualche minuto in padella con mezzo cucchiaio di salsa di soia. Quando l'acqua è vicina a raggiungere il bollore grattugiate la mezza zucchina e aggiungetela al tofu in padella. Una volta messi a lessare i noodles aggiungere nella padella anche la manciata di germogli di lenticchie e il cucchiaino d'olio, mescolare per un paio di minuti e spegnere in attesa che i noodles siano cotti. Una volta scolati i noodles aggiungerli agli ingredienti nella padella insieme ad un altro mezzo cucchiaio di salsa di soia, accendere nuovamente il fuoco e saltare per un paio di minuti.

Osservazioni: 
Io ho voluto mantenere la croccantezza sia della zucchina che dei germogli di lenticchie e, vista la rapida cottura dei noodles, questo ha generato un piatto lampo in cui la cottura è calcolata sul filo dei secondi. Se si vuole ottenere un risultato meno croccante ovviamente bisognerà cuocere più a lungo il condimento.

Punti WW Lineapunti: 5,5 (5 punti sicuramente, il mezzo punto l'ho aggiunto per i germogli di lenticchie, molto poco calorici ma difficili da conteggiare)


lunedì 22 aprile 2013

Regalini dall'Austria

Il mio fidanzato recentemente è stato qualche giorno in Austria per lavoro e al ritorno mi ha portato un paio di regalini (mooolto graditi) che ho pensato di mostrarvi (perchè sono sostanzialmente anche mooolto carini).

Vi avviso: se siete a dieta la visione potrebbe non essere piacevole.

Il primo è mangereccio: un piccolo pacchettino con dentro due piccole monoporzioni di torta Sacher (che pensavo mi facesse schifo invece ho trovato buonissima *_*), con cui ho fatto colazione sabato e domenica.

Mentre il secondo è un libro di cucina austriaca, con una bella sezione di dolci che studierò con piacere.


Basta, in realtà questo post è un po' inutile perchè non ho realmente qualcosa da dire... a parte il fatto che se andate in Austria il pacchettino di tortine Sacher è un'idea regalo davvero deliziosa! (e data la bontà della torta è andate anche quasi a colpo sicuro)

Muffin semintegrali "da Re"

Quando si tratta di cucinare io sono molto confusionaria: non seguo quasi mai una ricetta, solitamente ne fondo 3 o 4, tolgo o aggiungo a mia discrezione gli ingredienti. Fortunatamente, avendo cominciato a pubblicare qualche creaturina culinaria sul blog, ho preso la buona abitudine di segnarmi ingredienti e passaggi, così se vorrò anch'io potrò rifare le mie ricette (cosa che prima, ve lo assicuro, era praticamente impossibile).

Ho passato l'appena terminato weekend col mio fidanzato, che Sabato a pranzo ha mangiato della ricotta. Problema: cosa fare con la ricotta avanzata? Avanzata in quantità considerevole, fra l'altro...

In passato avevo fatto muffin e plum cake salati alla ricotta, così questa volta, per cambiare, ho deciso di buttarmi su un dolce. Ho fatto dei muffin semintegrali (ho della farina bianca in scadenza e la sto infilando ovunque) con ricotta, cioccolato fondente, zucchero di canna integrale (molto profumato) e mandorle. 
Avete presente il motto secondo cui si dovrebbe fare una colazione da Re, un pranzo da Principi e una cena da poveri? Ecco, un muffin così ricco mi sembra ottimo all'interno di una colazione da Re (e non lo disdegno per una merenda da funzionari di corte). Questa mattina ne ho mangiato uno per colazione, insieme a un cappuccino di latte di soia&riso, e devo dire che l'ho trovato molto gradevole. Mi ha tenuta sazia per un po' più di tre ore, il giusto per arrivare allo spuntino di metà mattina.

Come al solito i miei dolci sono poco dolci (un po' per dieta un po' per gusto personale), quindi tenete presente che, in base ai vostri gusti, potreste dover aumentare i gr di zucchero. Nel caso foste vegani o intolleranti al lattosio potete semplicemente togliere la ricotta o sostituirla con del tofu morbido (in vendita come tofu seta o silk tofu).

MUFFIN SEMINTEGRALI "DA RE"

Ingredienti (per 5 muffin standard):
- 50 gr di ricotta
- 40 gr di farina 00
- 60 gr di farina integrale
- 20 gr di zucchero interale di canna (o altro dolcificante)
- 15 gr di cioccolato fondente
- 10 mandorle
- 100 ml abbondanti di latte soia&riso
- 4 gr circa di lievito istantaneo

Procedimento:
In una ciotola miscelate le due farine, lo zucchero e il lievito, quindi aggiungete la ricotta e mescolate. Quando la ricotta sarà stata "asciugata" completamente dalle farine cominciate ad aggiungere lentamente il latte di soia&riso, mescolando bene per non fare grumi. Aggiungere quindi il cioccolato e le mandorle tritati grossolanamente, mescolare un'ultima volta, riempire gli stampi per muffin e infornare per 20 minuti in forno preriscaldato a 170 gradi. (Vale sempre ovviamente la prova stuzzicadente)

Punti WW Lineapunti: 3 a muffin (14,5 in tutto)

giovedì 18 aprile 2013

Simil-polpettone di soia e avena

L'idea mi frullava in testa da un po', questo mese ho visto qualcosa di simile su Cucina Naturale, ma la ricetta non mi soddisfaceva troppo. Ieri sera sono casualmente capitata su questa ricetta e così, prendendo un po' da questa e un po' da quella di Cucina Naturale ho sperimentato un po'.

L'idea di base funziona, però per i miei gusti mi è sembrato un po' troppo saporito (è vero che io non uso tantissimo condimento)... mah, vedrò. Intanto, per chi fosse curioso e volesse provare a migliorare la ricetta, ecco qui:

SIMIL-POLPETTONE DI SOIA E AVENA

Ingredienti (per uno stampo da plum cake piccolo)
- 30 gr proteine di soia essiccate (si trovano anche col nome di spezzatino o bistecche di soia)
- 30 gr fiocchi d'avena
- 1 cipolla bianca piccola
- 1/2 zucchina
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 1 cucchiaio di farina di ceci (10 gr)
- 1 cucchiaio di salsa di soia
- 2,5 cucchiaini d'olio d'oliva
- acqua qb
- spezie a piacere (io ho usato paprika forte e rosmarino)

Procedimento:
Mettere le proteine di soia e i fiocchi d'avena nel frullatore, quindi frullare il tutto grossolanamente. Trasferire il tutto momentaneamente in un altro recipiente, pulire e affettare la zucchina e la cipolla, quindi frullarle. A questo punto unire nel frullatore anche 2 cucchiaini d'olio, il cucchiaio di concentrato, quello di salsa di soia e le spezie, quindi mescolare e aggiungere anche il cucchiaio di farina di ceci sciolto in mezzo bicchiere d'acqua tiepida e frullare di nuovo. Ora aggiungete poca acqua alla volta continuando a frullare, fino a quando il composto non risulterà molto morbido e liscio, quindi ungete lo stampo da plum cake con mezzo cucchiaino d'olio e riempitelo con il composto. Cuocetelo in forno a 180° per 35 minuti, poi lasciatelo raffreddare nel suo stampo (si compatterà) e sformatelo.

Punti WW Lineapunti: 7

Il magico mondo dell'avena: il porridge

Qualche settimana al supermercato, mentre stavo acquistando dei fiocchi d'avena, mi è stato chiesto se li usassi per preparare il porridge e come si facesse. La signora che mi aveva posto la domanda lamentava il fatto di non essere riuscita a trovare su internet informazioni chiare sul procedimento base per questa ricetta così, ovviamente dopo averle spiegato la mia versione, ho deciso di scriverci anche un post.
Non conosco ovviamente tutto il magico mondo di internet e probabilmente da qualche parte qualcuno avrà già provveduto a dare esaustive spiegazioni, ma un articolo in più non può certo far male.



Innanzi tutto vorrei fare però un po' di pubblicità all'avena in generale, in quanto, come ho avuto il piacere di scoprire, è davvero un alimento meraviglioso.
Innanzi tutto ha degli ottimi valori nutrizionali: fra i cereali è quello che contiene il minor numero di carboidrati e il maggior numero di proteine e grassi, oltre ad essere ricchissimo di fibre. 
Provo ad enumerare i suoi pregi in forma schematica, sperando di riuscire ad essere chiara:
- fornisce energia a lungo termine senza causare picchi insulinici grazie ai carboidrati a lenta digestione e alle fibre
- contiene circa il 17% di proteine e fra queste un buon livello di lisina che, come vegetariani e vegani sapranno, nel frumento è considerato un amminoacido limitante
- è ricca di grassi insaturi, in particolar modo dell'essenziale acido linoleico
- essendo molto ricca di fibre solubili è un alimento ideale per tenere sotto controllo il senso di fame, normalizzare il peso corporeo e regolarizzare la funzione intestinale (fa magie, assicuro)
- ha una funzione ipocolesterolemizzante, infatti grazie ai suoi oligoelementi e alla capacità di attrarre acqua abbassa il colesterolo "cattivo" (LDL) senza però agire su quello "buono" (HDL)
- ha un basso indice glicemico e svolge un effetto stabilizzante sui livelli glicemici, è quindi un elemento indicato anche per i diabetici e per chi sta cercando di ottenere un calo di peso, poichè questa caratteristica fa sì che il senso di sazietà venga mantenuto a lungo dopo il pasto
- ha proprietà diuretiche e lassative
- produce una patina gelatinosa in grado di proteggere le pareti del colon dalle sostanze cancerogene presenti nelle feci, ottima per prevenire il tumore al colon

Una piccola curiosità: per la sua azione sul colesterolo l'avena è stato il primo alimento naturale ad aver ricevuto il marchio dell'American Heart Association che permette ai produttori di consigliarla per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Le mie informazioni saranno sicuramente scarse e incomplete, ma vi invito a fare ulteriori ricerche e vi assicuro che non rimarrete delusi dalle ottime proprietà di questo cereale. Mi raccomando però, non lasciatevi confondere dalle calorie: le calorie sono certamente un'indicazione, ma non tengono conto del valore nutrizionale di ciò che mangiamo! Il fatto che la tal caramella abbia meno kcal di una noce non vuol dire che la caramella sia una scelta migliore! 
Ovviamente, come per tutti gli alimenti, anche con l'avena non bisogna esagerare, ma questo è ovvio: qualsiasi cosa va assunta con moderazione, se io adesso bevessi 10 litri d'acqua tutti d'un colpo verrei ricoverata per un'improvvisa diluizione del sangue!


L'avena può essere usata in moltissime ricette sia dolci che salate, quella che presento oggi, il porridge, è di origine scozzese e viene utilizzata soprattutto per la colazione. Necessita un breve tempo di preparazione, che a volte la mattina non abbiamo, personalmente però, dato che questa colazione si è rivelata sorprendentemente adatta per le mie esigenze, consiglio di fare almeno un tentativo.
Per quanto ho potuto sperimentare su di me è una colazione molto energetica e mantiene sazi veramente a lungo, una salvezza per le mattinate di lezione no-stop all'università: lucidità nel seguire le lezioni e nessun senso di fame a distrarmi (senza contare che soddisfa la voglia di dolce e non mi fa precipitare alle macchinette alla fine delle lezioni, anche questo è un pregio). 
A quanto è risultato dalle mie sperimentazioni si può preparare in tre modi:
- solo con la crusca d'avena: è la modalità che richiede il minor tempo di preparazione, il risultato, una volta fatto raffreddare (tanto bollente non riuscireste a mangiarlo), è molto simile ad un budino, solo meno liscio al palato
- solo con i fiocchi d'avena: il risultato, anche se molto sodo e comunque simile ad un budino, è meno compatto ed assomiglia di più ad una zuppa molto ristretta, richiede tempi di preparazione leggermente più lunghi
- con un misto di crusca e fiocchi d'avena: personalmente è quello che preferisco, unisce la compattezza stile budino della crusca al fiocco d'avena da "masticare" (l'ho messo fra virgolette perchè comunque il fiocco d'avena si ammorbidisce tantissimo)

I tempi di cottura non li ho messi perchè in realtà sono indicativi: pare che gli scozzesi lo facciano bollire per 20 minuti, io lo faccio bollire fra i 4 e i 5 minuti, il mio fidanzato spegne appena arriva a bollore. Il mio consiglio è di sperimentare un po' per trovare la consistenza che vi piace di più, tenete presente che più lo cuocete più il risultato sarà ristretto e l'avena morbida.

Per la ricetta base vi servirà esclusivamente:
1) l'avena, fiocchi o crusca che sia
2) una parte liquida, latte vaccino, di soia, di mandorle etc, ma anche acqua, succo di frutta o un misto di varie componenti
La cosa bella del porridge, però, è che, a partire dalla ricetta base, potrete ottenere una marea di combinazioni aggiungendo gli ingredienti che preferite:
- frutta fresca (banane, fragole, ananas, mela...)
- frutta secca (noci, anacardi, mandorle, nocciole, cocco grattugiato...)
- frutta essiccata (uvetta, prugne secche, datteri...)
- cioccolato, cacao amaro e parenti vari
- spezie, aromi, erbe aromatiche e simili (cannella, menta...)
- semi oleosi (girasole, lino...)
- qualsiasi altra cosa vi venga in mente!

Questa foto vorrebbe (lo so, nelle foto sono pessima, ma un giorno migliorerò, me lo sento!) mostrare i diversi tipi di porridge: in alto a sinistra c'è quello solo di crusca d'avena, in alto a destra quello solo di fiocchi, in basso a sinistra quello misto e quella in basso a destra è un tentativo di farvi capire un po' che consistenza viene fuori.

Ora metto una ricetta indicativa, perchè oggettivamente va bene sperimentare, ma avere un punto di partenza può essere comodo!

PORRIDGE DI FIOCCHI E CRUSCA D'AVENA 
CON CIOCCOLATO E CANNELLA
(sì, l'unione di cioccolato e cannella è per me irresistibile!)

Ingredienti (per 1 porzione):
- 2 cucchiai di fiocchi d'avena (circa 20 gr)
- 3 cucchiai di crusca d'avena (circa 20 gr)
- latte di soia e riso quanto basta perchè il livello superi di un dito quello dell'avena
- cannella a piacere
- 1 cucchiaino di cacao amaro
- 2 cucchiaini di zucchero di canna o bianco o 1 cucchiaino di miele, sciroppo di riso, malto d'orzo etcc

Procedimento:
Mettere in un pentolino (meglio se antiaderente vista la collosità dell'avena, ma non è indispensabile) i fiocchi d'avena, la crusca d'avena, lo zucchero (o il dolcificante a vostra scelta), il cacao amaro e la cannella, mescolare e ricoprire il tutto col latte di soia e riso fino a superare di un dito il livello degli altri ingredienti.
Mettere sul fornello più piccolo a fuoco medio, mescolare e attendere che inizi a bollire (con queste esigue quantità di solito impiega un paio di minuti), quindi, mescolando continuamente, cuocere per altri 4-5 minuti. Dopo aver spento il fornello mettere il porridge in una ciotola e lasciarlo raffreddare qualche minuto prima di mangiarlo.

Punti WW Lineapunti: 4,5



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