mercoledì 27 marzo 2013

Mi fa schifo!

C'è, c'è sempre, c'è per tutti. Ognuno di noi ha qualcosa che proprio fatica a mangiare, anzi, a volte proprio non riesce a mangiare.
Per me in questa categoria di alimenti rientrano da sempre insalata e rucola. Non sono una che non mangia le verdure, anzi, solitamente le amo tutte molto, dai broccoli ai cetrioli, dalle rape ai cavoletti di Bruxelles. Ma l'odore della rucola cruda mi fa stare male e quando tento di inghiottire l'insalata il primo impulso che ricevo è quello di correre in bagno a rimettere.
Il problema però è che quando l'alimento che non ti piace è il lardo fritto nel burro puoi anche fartene una ragione, quando invece magari è qualcosa che porta benefici o che sarebbe utile tollerare (nel mio caso l'insalata è il contorno che si trova più facilmente mangiando fuori, ad esempio) la questione cambia.
Non so se qualcuno abbia visto la serie di sei documentari BBC trasmessi su rai5 (ogni tanto comunque li ritrasmettono agli orari più disparati) chiamata La verità sul cibo.

Personalmente devo dire che li ho trovati piacevoli e, per alcune cose, anche utili. Nella puntata dedicata all'alimentazione dei figli si analizzavano in particolare alcuni comportamenti, dovuti a condizionamenti sociali, pregiudizi o altro, che, anche se probabilmente nei bambini sono più evidenti, a mio parere sono spesso riscontrabili anche nei grandi (me compresa). Secondo una teoria presentata durante il documentario quando un bambino trova un determinato alimento disgustoso può essere educato ad apprezzarlo tramite un piccolo assaggio ripetuto una volta al giorno per un periodo di tempo prolungato.

Il punto è: funziona?
Con l'insalata e la rucola non ho ancora avuto il coraggio di provare, ma ho tentato con il tofu e... con quello ha funzionato! Nella mia spasmodica ricerca di nuovi alimenti di origine vegetale non potevo non incappare nel tofu: tutti ne parlano, sul web è pieno di ricette di ogni tipo, e le magnificazioni di questo alimento non mancano. Non restava che provare.

La prima volta l'ho trovato disgustoso. Non insapore, non cattivello... DISGUSTOSO. Il giorno dopo allora, armata di pazienza ho ritentato (con una ricetta diversa... ma ve l'assicuro, se ti fa schifo lo sentiresti anche a miglia di distanza) e l'ho trovato molto cattivo. Poi pian piano ho continuato a provare, un po' qui e un po' lì (cambiando anche marche, non si sa mai)... 
Il problema si presentava ovviamente soltanto col tofu al naturale, quello aromatizzato lo trovavo buonissimo (e consiglio davvero tanto quello al basilico), ma col tempo la mia ritrosia si è affievolita ed ora lo trovo buono anche da mangiare così! Ad esempio mi piace moltissimo con un po' di sale e pepe leggermente saltato in padella, cosa che prima mi avrebbe fatto rabbrividire. C'è da dire che il tofu, per quanto mi fosse antipatico, non era la rucola... ma chissà, forse con un po' di pazienza!
Provare non costa niente, mal che vada certi alimenti continueranno a fare schifo!

Concludo al volo con una ricettina per cucinare il tofu che mi ha aiutato davvero tanto agli inizi:


TOFU MARINATO CON SALSA DI SOIA E LIMONE

Ingredienti (x1):
80 gr di tofu al naturale
1 CC di succo di limone
1 CC salsa di soia
1 cc di olio d'oliva

Procedimento:
Tagliare il tofu a fettine sottili, grosse circa mezzo centimetro, e metterle in un ciotola con il succo di limone e la salsa di soia. Lasciarle riposare mezzora girandole di tanto in tanto per far sì che il liquido venga assorbito uniformemente, quindi far scaldare in padella il cucchiaino d'olio e disporci sopra le fettine insieme al sughetto rimasto. Farle scaldare per un paio di minuti da ogni lato fino a che non si formerà una leggera crosticina e toglierle dal fuoco. A questo punto possono essere consumate calde, magari insieme ad un contorno, ma sono buone anche fredde ad esempio nei panini.

Punti WW lineapunti: 3

1 commento:

  1. si chiama la tecnica del more exposure, più viene visto più facile da accettare, però non può piacere tutto il senso del gusto cambia nella vita, in parte va educato in parte di sviluppo da solo la rucola è amara ha un odore particolare, ma viviamo lo stesso anche senza a volte basta mettere un condimento che nasconde un po l'odore e il gico è fatto, complimenti per il blog

    RispondiElimina